Chiesa in Valmalenco, 19 novembre 2023.
La prima, l'ultima, la centesima. Nella giornata dell'imbarazzo. Tornare in Valmalenco dove oltre 5 anni fa tutto ebbe inizio e vedere che quasi niente è cambiato fa male. Peggio. Allora fu tre a zero dopo un primo tempo giocato alla pari e tanto entusiasmo dovuto all'esordio assoluto. Oggi un vero disastro sportivo, niente di squadra, senza midollo e piegati alla sconfitta annunciata già da un allenamento di venerdì premonitore. Ognuno per sé nel tentativo disperato di salvazione di fronte al disastro collettivo. Perché? Non si spiega, o meglio si sa ma è difficile crederlo: manca un intento comune, si è perso il "noi" ed è emerso l'egoismo dei singoli. 90 minuti ignobili, errori in tutte le parti del campo, avversari irridenti e noi passivi, afflosciati, nervosi, cattivi, vendicativi, accusatori. Il peggio del peggio di un gruppo che oggi non c'è. Un girone d'andata senza vittorie non si era mai visto. 3 miseri punti, neppure le peggiori previsioni potevano arrivare a tanto. E adesso? Si deve ripartire da zero. Da niente, dal fondo. Perché è lì che siamo caduti. Anno 2024, anno primo. Cronaca. Al 7 minuto l'unica azione del nero pomeriggio dei biancorossi. Tarca Manuel affonda con un strappo deciso sulla sinistra, cross verso il centro, Vaninetti Federico in leggero ritardo non arriva all'appuntamento. Minuto 12, pallone perso a centrocampo, fulminea azione dei malenchi, cross da sinistra, Corsini con le braccia al vento intercetta nei 16 metri. Rigore. Dal dischetto Nicolas Falcinelli non sbaglia. Al 29' da un calcio d'angolo battuto da destra svetta Lenatti Andrea libero e solo. Palla in rete. Atletico nervoso, spento e vuoto. Ripresa con due cambi fin dall'inizio. Verderame Giovanni al posto di Vaninetti Federico e Sangiorgi subentra a Gini. I due sembra possano dare una scossa, qualche scambio, qualche scatto, qualche penetrazione sulla destra, 10 minuti dura questo momento. Allorché, persa l'ennesima "bocia" nel mezzo del tappeto sintetico, Falcinelli s'invola nel più classico dei contropiedi nella metà campo biancorossa non presidiata e scaraventa il terzo pallone alle spalle di Bianchini. Luce spenta e si salvi chi può. Il quarto gol va da sé al minuto 16. E la banda regoledese frana fra faide interne, accuse, azioni solitarie figlie di frustrazioni e le solite scaramucce con il direttore di gara. Si arriva al novantesimo senza altre pene. La sosta può solo fare bene. Peggio di così...
La prima, Verderame Giovanni. Esordio dal primo del secondo tempo, il ragazzo attendeva questo momento da un mese, altre erano le sue aspettative. Coraggio. L'ultima, Tarca Manuel, arrivato con il compito di far sbocciare l'Atletico, con il passare delle giornate si è spento nella sua malinconia. Appassito e triste, 5 gol in 10 gare che non hanno portato nessun punto. Poco. Verrà ricordato per questo, altre erano le nostre aspettative. Isolato. La centesima, Ciapponi Nicolas il capitano da sempre, se la squadra è quella che è, lui ha le sue colpe, 100 partite nell'Atletico Cosio con la fascia, altre le aspettative. Niente da festeggiare oggi. Dispiace.
Nessuno più al campo. L'ultima macchina se ne va da Chiesa, sono ormai le 5 del pomeriggio, scende cupa verso Sondrio. Cesta con maglie sporche da lavare a casa. Al più presto.